La ricetta del martedì: Cannoli al Prosciutto di Parma

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INGREDIENTI PER PASTA DEL CANNOLO

200 g di farina 0
25 g di strutto
80 g di vino bianco
sale
INGREDIENTI PER FARCITURA
300 g di ricotta di pecora
60 g di cime di ortiche sbollentate
100 g di fette di Prosciutto di Parma
30 g di formaggio grattugiato
1 noce di burro
pepe
olio per friggere q.b.
Prosciutto di Parma e timo per guarnire

PREPARAZIONE

CANNOLIPasta da cannolo: amalgamate gli ingredienti fino ad ottenere un impasto sodo. Lasciatelo riposare protetto da pellicola per alimenti in frigo per mezz’ora.

Nel frattempo preparate la farcia: in una padella con una noce di burro fate insaporire le ortiche tritate, poi regolate di sale e di pepe.
Versate la ricotta in una ciotola, insaporite con il formaggio grattugiato, sale e completate con le ortiche e una julienne di Prosciutto di Parma.

Tirate la pasta con la macchinetta o con il mattarello, poi incidete dei quadrati con i lati di 7/8 cm, avvolgeteli sulle apposite forme da cannoli. Bagnate con un po’ d’acqua la pasta che andrete a sovrapporre così da saldare bene i bordi.

Friggete i cannoli in olio caldo. Scolateli, lasciateli raffreddare, poi eliminate con delicatezza le forme.

Ponete la farcia in un sac à poche e farcite i cannoli.

Guarnite con triangolini tostati di Prosciutto di Parma e timo.

(fonte: http://www.prosciuttodiparma.com/)

Prodotti: il Nocino

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Il nocino è un infuso di noci acerbe, raccolte, secondo la miglior tradizione, nei giorni vicini alla festa di San Giovanni, il 23 giugno, messe in infusione in alcol con aggiunta di zucchero e, in piccole quantità, di aromi quali cannella, chiodi di garofano, scorza di limone, macis, ecc..
Quando i romani invasero la Britannia vi trovarono uno strano popolo che, per l’uso che avevano di dipingersi il volto e di tatuarsi il corpo, chiamarono Picti (dipinti ).
Questo popolo usava bere, specialmente nella notte del solstizio d’estate durante riti particolari, uno strano liquido scuro che li rendeva particolarmente euforici, un infuso di noci acerbe in miele e frutta fermentati, era l’antenato del nocino.

La tradizione del nocino a Noceto è molto antica, qualche leggenda la fa risalire ai legionari romani che ne avrebbero importato la ricetta dalle Gallie; altri lo fanno risalire a un soldato di ventura alle dipendenze dei signori di Noceto. Questi avrebbe consigliato il prezioso infuso ad un cavaliere desideroso di conquistare il cuore di una nobile dama. Naturalmente il cavaliere ebbe successo.
Infine perché non pensare che i celti, che hanno dimorato sul territorio nocetano, abbiano insegnato a fare l’infuso agli abitanti di Noceto; la leggenda che vuole che a raccogliere le noci sia, all’alba del solstizio d’estate, una vergine a piedi nudi,richiama molto i riti dei druidi, i sacerdoti dei celti.
Si fa risalire il toponimo Noceto all’esistenza, al tempo dei romani che lo chiamavano Noxetum, di numerosi boschi di noci e le persone più anziane ricordano che, all’inizio del XX secolo, i viali d’ingresso al paese erano ancora di alberi di noce.
Tra tante leggende e supposizioni resta indubbia una cosa, la ricetta del”Nocino di Noceto” viene da una famiglia, la famiglia Cotti, che risiede nel comune da più di 400 anni.

Il “Nocino di Noceto” è stato riconosciuto dalla regione Emilia Romagna come prodotto tradizionale, la notizia è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica.

Le noci devono essere raccolte preferibilmente nella notte tra il 23 e il 24 giugno, la notte di San Giovanni Battista: la notte, cioè, più corta dell’anno, che segna la vittoria del sole sulle tenebre e la massima vitalità delle piante.
Un’antica credenza vuole inoltre che la rugiada (guazza) formatasi nella notte fra il 23 e il 24 giugno sia una panacea per ogni male, specie per i problemi dell’apparato digerente e per i disturbi gastro-intestinali, per i quali il liquore di noci è considerato un rimedio eccellente. La raccolta viene effettuata quando la maturazione non è ancora completa, e il mallo (cioè il rivestimento esterno del frutto) risulta verde e tenero. Le noci col mallo vengono poi tagliate, o comunque rotte, e messe in infusione in contenitori a chiusura ermetica, pieni di alcool puro a 96 gradi; nell’infuso possono venire aggiunti anche cannella, chiodi di garofano, noce moscata, corteccia di limone, naturalmente zucchero e – in alcuni casi – chicchi di caffè. L’infuso viene poi maturato al sole, o comunque in un luogo caldo e asciutto, per 40-60 giorni.
Successivamente viene fatto oggetto di una o più filtrazioni controllate, per chiarificarlo, e viene portato alla gradazione desiderata mediante l’aggiunta di acqua pura. Al consumo, il nucillo – nocino si presenta limpido, di colore bruno scuro più o meno accentuato, di profumo intenso con sentore di noce e di sapore aromatico, gradevole e persistente, tipico della noce immatura.

La ricetta del martedì: Pane azzimo alla crusca di avena

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INGREDIENTI (4-6 persone)

100g di crusca di avena
300g di farina di grano tenero
un cucchiaio di olio extra vergine di oliva
mezzo cucchiaio di sale
acqua quanto basta per un impasto consistente

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PROCEDIMENTO

Impastare insieme tutti gli ingredienti in modo da formare un impasto di buona consistenza.
Dividere poi l’impasto in palle sferiche e stenderle in strato sottile con le mani o con un mattarello.
Cuocere le formelle facendole dorare su entrambe e facciate in una padella antiaderente con un velo d’olio d’oliva.

La ricetta: Scrigno di Venere

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scrigno-di-venereScrigno di Venere: si tratta di una ricetta (rivisitata) che ha conosciuto una fama inaspettata grazie a una delle ultime puntate di Masterchef Italia. Incredibile ma vero: un guscio di pasta brisé ripiena di minuscoli tortellini,saltati con besciamella e ragù. Tutto insieme.
Le origini sono, ovviamente, emiliane e precisamente di Bologna. Merito di del Ristorante “Al Catunzein” di Evio Battellani. 

Questa è la versione originale (attenzione, quantità esagerata di calorie):

Scrigno di Venere, dose per 4 persone (fonte: http://www.dissapore.com):

Per la pasta all’uovo:
uova intere, 2
farina 00, 200 gr

Per il ripieno dei tortellini:
macinato di bovino e maiale, 300 gr
mortadella, 200 gr
prosciutto crudo, 200 gr

Per il ragù di carne:
macinato di bovino e maiale, 300 gr
scalogno, 1
carota, 1
sedano, 1
vino bianco, 1/2 bicchiere
sale
pepe

Per la pasta brisé:
farina 00, 200 gr
burro, 100 gr
acqua, 70 ml

Per la besciamella:
latte fresco, 200 ml
burro, 10 gr
Farina 00, 10 gr
Un tuorlo d’uovo per glassare

Inizio con la preparazione della pasta all’uovo. Nella mente lo slogan dello chef Barbieri: “Tra un piatto e chi l’ha cucinato ci deve essere un rapporto intimo”. Penso alla torta di American Pie.

Faccio la tradizionale fontana con la farina setacciata, aggiungo le uova e comincio ad impastare. Una volta ottenuto un panetto liscio e morbido, con dentro le famose bollicine d’aria, copro con una ciotola e metto da parte.

Preparo la brisé sabbiando la farina con il burro, lo faccio con il mixer. Tre colpetti e la “sabbia” è pronta. Aggiungo l’acqua fredda, quasi ghiacciata, e impasto pochissimo, giusto il tempo di formare un panetto omogeneo e sodo. Lascio riposare in frigorifero.

Mentre gli impasti riposano io lavoro. Preparo un trito di scalogno, carota e sedano e salto in padella con dell’olio. Aggiungo il trito di carne, faccio rosolare e sfumo con il vino bianco.

Adesso tocca alla salsa, la besciamella in questo caso. Preparo un roux bianco facendo sciogliere il burro in un pentolino con il fondo spesso. Aspetto che la parte acquosa evapori e aggiungo in un colpo la farina setacciata. Faccio cuocere per qualche minuto e aggiungo il latte freddo e la noce moscata. Continuo a cuocere fin quando la besciamella non sarà abbastanza densa da velare il cucchiaio.

 Le mie basi sono pronte, si passa alla fase critica. Preparo il ripieno dei tortelli tritando la mortadella e il prosciutto crudo, quindi mescolo con il trito di carne e metto da parte.

Stendo la pasta con il matterello e ritaglio dei quadratini di 2cm per lato. Metto al centro uno spuntoncino di ripieno, richiudo a triangolo e unisco i lembi. Dopo qualche minuto mi pento di averli fatti così dannatamente piccoli.

Finito lo strazio, cuocio i tortelli in acqua salata per pochi minuti e salto in padella con la besciamella ed il ragù.

Lascio raffreddare.

Ungo leggermente gli stampini di coccio con pochissimo burro e stendo la pasta brisé molto sottile (3mm circa). Fodero ogni stampo con la pasta, riempio con i tortellini conditi e richiudo facendo un nodo. Taglio via gli eccessi di brisè con le forbici e pennello la superficie con il tuorlo d’uovo.

Cuocio in forno statico a 180° per 20 minuti circa e termino la cottura a 200° per dare un po’ di colore allo scrigno. Aspetto che si intiepisca e servo in purezza.

 (grazie a Rossella Neiadin)

We love Emilia

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“Gli ingredienti di un piatto sono come cavalli: bisogna saperli domare”.

(Gianfranco Vissani)

Orgoglio parmigiano!

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Sanremo 2014: la Littizzetto, durante la serata inaugurale del Festival della canzone italiana sbaglia la citazione e attribuisce alla vicina Modena il nostro adorato Culatello: in rete, soprattutto su Twitter, si scatena il putiferio!

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La ricetta del giorno: Toast francese ripieno di Prosciutto di Parma, brie e pere

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INGREDIENTI:

  • 4 fette di pane integrale o di pane ai semi
  • 1 uovo
  • 1 ½ cucchiaio di latte
  • 1 cucchiaino di senape integrale
  • due fiocchi di burro
  • 1 pera, affettata
  • ½ cucchiaio di aceto balsamico
  • 100 g di brie, affettato
  • 6 fette di Prosciutto di Parma
  • sale e pepe nero pestato in mortaio

PREPARAZIONE:
Tagliate le fette di pane, u

nite l’uovo al latte, aggiungetevi la senape e condite con sale e pepe.

Fate fondere un fiocco di burro in una padella grande. Immergete le fette di pane nell’uovo (da entrambi i lati) e friggetele per 2-3 minuti da entrambi i lati, fino alla doratura.

In una padella a parte, fate sciogliere un fiocco di burro e aggiungete le fette di pera. Cospargetele con l’aceto balsamico e lasciate che cuociano per 1-2 minuti da ciascun lato finché inizieranno a caramellare.

Componete il sandwich con i toast e farcendo ciascuno con le fette di pera, brie e Prosciutto di Parma: in tavola!

(fonte: http://www.prosciuttodiparma.com/)

Buon lunedì e buon inizio settimana!

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Lo chef Simone è già all’opera per creare i gustosi piatti della tradizione emiliana che potete trovare ogni giorno all’Hostaria delle Terre Verdiane!DSC_5056

San ValenVINO a Salsomaggiore e Fidenza!

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Con la dolce metà, con gli amici, in compagnia di chi volete voi… Perché San ValenVINO è per tutti gli innamorati, sì, ma di Bacco!
Venerdì sera, a partire dalle 18.30, vi aspettiamo all’ Hostaria delle Terre Verdiane Salsomaggiore Terme “La Galleria” e al Pica Pica di piazza Garibaldi a Fidenza!

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La ricetta del martedì: risotto alla parmigiana

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INGREDIENTI PER 4 PERSONE

500 g di riso, 120 g di burro, 1 l di brodo, 80 g di parmigiano grattugiato

TEMPO DI REALIZZAZIONE: 10 minuti
TEMPO DI COTTURA: 30 minuti

PROCEDIMENTO:
Tritate la cipolla molto finemente, quindi fatela soffriggere in una risottiera o in una padella capiente insieme a 50 g del burro a disposizione. Non appena la cipolla inizierà a prendere colore, aggiungete il riso e lasciate che si tosti mescolando continuamente. Una volta tostato, bagnate il riso con un mestolo di brodo. Proseguite la cottura del risotto con successive aggiunte di brodo solo quando il precedente sia stato completamente assorbito.
Una volta cotto, togliete il risotto dal fuoco e mantecatelo con il burro rimasto ed il parmigiano grattugiato.

Buon appetito!

Perché assaggiare il Culatello DOP

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parmigiano + culatello“Il Culatello”, paragrafo tratto da Pomeriggi da Salsomaggiore di Nando Avanzini, Cappelli Editore, anno 1968.

Cos’è il Culatello? Il nome dice già da dove viene. E’ la parte più squisita del lombodi maiale, la stessa pressapoco da cui nasce il prosciutto. Nelle campagne parmensi, quando si uccide il maiale, il dilemma è questo, o fare due prosciutti o fare due culatelli.

Il Culatello di Zibello, citato con certezza per la prima volta in un documento del 1735, è un salume a Denominazione di origine protetta tipico della provincia di Parma ed è il salume più pregiato derivato dalla lavorazione del maiale. È ormai da anni catalogato tra i presidii di Slow Food dell’Emilia-Romagna.

LAVORAZIONE:

Il Consorzio del Culatello di Zibello ha stabilito che la lavorazione può avvenire solo in una determinata e circoscritta zona ed esclusivamente nel periodo tra ottobre e febbraio, quando la Bassa è avvolta dalla nebbia e dal freddo. È in quel periodo che la parte di carne ricavata dalla coscia dei suini adulti, allevati secondo metodi tradizionali, viene decotennata, sgrassata, disossata, separata dal fiocchetto e rifilata a mano, così da conferirle la caratteristica forma “a pera”.
A queste operazioni seguiranno poi, dopo circa una decina di giorni, la salatura e la cosiddetta investitura, cioè l’insaccamento del salume nella vescica del suino e la legatura con lo spago che, dopo la stagionatura, dovrà risultare a maglie larghe ed irregolari. La stagionatura in cantina accompagna il Culatello dalle nebbie invernali all’afa estiva, per arrivare sulle nostre tavole l’inverno successivo nel pieno delle sue più originali qualità di sapore.
Il periodo di stagionatura è da un minimo di 10 mesi per le pezzature inferiori (almeno 3 kg) fino ad una media di 14 mesi per tutti i pezzi. La produzione annua è di circa 50.000 pezzi di Culatello di Zibello DOP.

(fonte: wikipedia)

 

Ricette per combattere il freddo: stracciatella in brodo!

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LA RICETTA SEMPLICE PER COMBATTERE IL FREDDO: STRACCIATELLA IN BRODO

Ingredienti:
1 l di brodo (di pollo e di carne)
4 uova
4 cucchiai abbondanti di #Parmigiano grattugiato
4 cucchiai di semolino
prezzemolo tritato
sale
pepe
noce moscata
salso host2Procedimento:
Mettere in una ciotola le uova, il Parmigiano e il semolino, condire con sale, pepe e noce moscata e sbattere tutto, aggiungendo un poco di brodo. Riscaldare il brodo in una pentola e versare il composto, mescolando con la frusta.
Lasciare cuocere per 3-4 minuti e versare nelle ciotole, cospargendo con il prezzemolo tritato.
Buon appetito!

Buon lunedì e buon inizio settimana!

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Per potenziare la memoria bastano tre caffè al giorno. A dirlo un esperimento su 100 volontari realizzato dall’università Johns Hopkins: la caffeina genera miglioramenti cognitivi, oltre all’apporto di preziose sostanze antiossidanti!
La caffeina della tazzina di caffè è infatti ritenuta responsabile della diminuzione del senso di fatica, dell’aumento della vigilanza e dell’aumento della motilità intestinale. Inoltre la caffeina a dosi appropriate potenzia gli effetti antidolorifici dell’aspirina, aumentandone la biodisponibilità. Altri componenti del caffè, fra cui i polifenoli – ricorda l’esperta – potrebbero avere effetti favorevoli prevenendo l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, del tumore del cavo orale/faringe, del tumore del fegato, della cirrosi epatica, del tumore dell’endometrio e forse del tumore del colon-retto.
BUON CAFFE’ A TUTTI!

Gente di Provincia all’Hostaria delle Terre Verdiane di Salsomaggiore

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HOSTARIA DELLE TERRE VERDIANE, via Loschi, Salsomaggiore Terme: APERITIVO LETTERARIO!

Storie di uomini che rappresentano la vita di Parma, persone comuni e straordinarie: una raccolta tutta da leggere. Stasera tappa a Salsomaggiore per la presentazione del libro Gente di Provincia alla presenza dell’autore Stefano Rotta, giornalista della Gazzetta di Parma, e di Luca Pezzani, fotografo. Presenta Gian Carlo Chittolini.
Salsesi e non, vi aspettiamo a partire dalle 18.00!

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La notizia del lunedì

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ifseTUTTI A RIMINI PER UN GELATO AL PARMIGIANO REGGIANO

Al SIGEP (SALONE INTERNAZIONALE GELATERIA, PASTICCERIA E PANIFICAZIONE ARTIGIANALE) di Rimini, c’è tempo fino al 22 gennaio per gustare il Parmigiano Reggiano che incontra il mondo della pasticceria e del gelato!

L’alta cucina e l’arte della pasticceria nei nuovi confini tra dolce e salato. E’ questo il titolo dei cooking show che verranno condotti dagli chef e dagli allievi di Ifse (Italian Food Style Education Culinary Institute) durante la manifestazione Sigep che si terrà a Rimini dal 18 al 22 gennaio 2014. Il Parmigiano Reggiano sarà protagonista, insieme al Prosciutto di Parma, di alcune preparazioni dolci e in particolare verrà illustrato e dimostrato l’utilizzo di questi prodotti unici nella composizione di dessert a base di gelato.
I laboratori si terranno tutti i giorni dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17 presso lo stand di Ifse n°104 (Pad. D1) e saranno condotti da Riccardo Marello, direttore dei corsi offerti dall’Istituto.

Per informazioni sulla manifestazione http://www.sigep.it

(fonte: parmigianoreggiano.it)